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Cosa succede a TikTok?

Cosa succede a TikTok?

TikTok, il social cinese spopolato tra la generazione zeta di tutto il mondo, rischia di scomparire dai radar di tutti gli store? Scopri il perché con Mygladix, agenzia di comunicazione di Brescia!

TikTok è una delle piattaforme social più utilizzate a livello internazionale e, nonostante si posizioni al sesto posto della classifica dei social network più in voga, raggiunge invece il primo posto nel podio delle applicazioni in crescita. Nel 2022 è stato infatti registrato un incremento pari al 45% rispetto al 2021, contro il 21% di Instagram e il 6% di Facebook. Ma vi abbiamo già parlato del successo che questo social sta avendo tra i più giovani, quindi concentriamoci sul presente: cosa sta succedendo?

La piattaforma social ha iniziato a apparire negli articoli delle più famose testate giornalistiche qualche settimana fa a causa delle minacce degli Stati Uniti d’America di imporre un divieto nel loro paese. In realtà però, il rapporto tra la Cina e i paesi utilizzatori ha iniziato ad incrinarsi anni fa. Già nel 2020, l’allora presidente americano Donald Trump aveva infatti definito l’app come “una minaccia alla sicurezza nazionale”. A questo punto, la compagnia cinese ByteDance decise di disinvestire la propria quota su TikTok per evitare che il divieto diventasse realtà negli Stati Uniti, ma anche in altri paesi che cominciavano a mostrare timori sulla privacy.

All’arrivo del nuovo presidente, tutt’ora in carica, Joe Biden, venne però firmato un ordine esecutivo che andò a revocare la decisione di Donald Trump. Tuttavia, nel giugno dell’anno scorso, viene segnalato che i dipendenti cinesi di ByteDance possono accedere a dati americani e che hanno ripetutamente visualizzato informazioni private di utenti TikTok. Come risultato, le controversie insorte l’anno precedente, sono ritornate a emergere creando ancora più caos. A dicembre il direttore dell’FBI Chris Wray ha infatti messo in guardia sulle minacce di sicurezza della piattaforma; quindi, diversi stati hanno iniziato a vietare l’utilizzo di TikTok sui dispositivi del governo.

La situazione nel continente europeo non è molto differente, i tre organismi dell’Unione Europea, ovvero il Consiglio europeo, il Parlamento europeo e la Commissione Europea hanno infatti imposto divieti di utilizzo della piattaforma tra i membri dello staff.

Venerdì 24 marzo, l’amministratore delegato di TikTok, nonché dirigente finanziario della ByteDance, Shou Zi Chew è stato convocato al Congresso degli Stati Uniti. L’obiettivo della sua testimonianza era rassicurare i deputati e quindi evitare il possibile blocco del social, in realtà però le sue dichiarazioni sembrano aver avuto l’effetto opposto. Quando infatti un deputato ha chiesto informazioni sulla vendita dei dati personali, Chew ha risposto in maniera vaga, senza riuscire a negare completamente le dicerieSimilarmente, quando sollecitato sull’accusa di aver spiato gli utenti, l’imprenditore di Singapore ha risposto “spiare non è il termine corretto per definire quello che è stato fatto”, lasciando spazio a varie interpretazioni delle sue parole.

Quali sono le preoccupazioni degli stati?

Il timore principale riguarda le possibili invasioni di privacy, qualsiasi compagnia che fa affari in Cina, deve infatti rispettare le leggi definite dal Partito Comunista Cinese. Alcuni credono infatti che l’app possa essere sfruttata dal governo cinese per spiare gli utenti o accedere ai dati di altri paesi. Altri pensano addirittura che il social possa essere utilizzato per diffondere propaganda cinese agli utenti residenti in altri stati.

Gli studi che sono stati fatti fino ad ora, in realtà, non hanno evidenziato particolari differenze nell’utilizzo dei dati da parte di TikTok, rispetto ad altri social media. La piattaforma potrebbe potenzialmente avere in possesso informazioni private, ma questo non presuppone per forza che Tiktok sia un’applicazione che maliziosamente spia i propri utenti.

La preoccupazione principale risiede infatti nel rapporto di TikTok e ByteDance con il governo cinese, per questo il presidente americano Joe Biden sta spingendo affinché il traffico venga trasferito su cloud occidentali.

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