Postare, twittare: parole di uso quotidiano.

Il valore del neologismo.

Linkare, taggare, postare, twittare. Queste parole sono entrate talmente nel linguaggio comune che sono state accettate come neologismi da dizionari importanti, come il Treccani e l’Accademia della Crusca.

Il neologismo nasce appunto dalla trasformazione di parole già presenti in una lingua, in questo caso l’inglese. Dal verbo “To link” si è creato il neologismo “linkare”; il verbo italianizzato, senza cambiare il significato inglese, viene coniugato come appartenente alla prima coniugazione.

Il mondo della comunicazione è pieno di neologismi; il neologismo rappresenta un continuo cambiamento delle forme e dei linguaggi e una ricerca sempre tesa a rendere nuove anche parole già note.

La lingua italiana si arricchisce dell’inglese come già il latino volgare/medioevale aveva fatto a suo tempo con il greco antico; tutte le lingue si appoggiano ad altre per completarsi. Il neologismo non segna quindi l’impoverimento culturale di una lingua, ma un aggiornamento a volte necessario .

Il neologismo crea parole nuove, anche mancanti nel dizionario italiano. Ad esempio per indicare l’uso del tag in una foto su Facebook senza ricorrere al neologismo “taggare” bisognerebbe fare delle perifrasi come “mettere un etichetta con il nome della persona sopra la foto online”; per sostituire il termine “postare”: “scrivere un pensiero su un social network e schiacciare il pulsante pubblica”; e il neologismo “linkare” sarebbe “creare un collegamento tramite collegamenti ipertestuali”.

Altri famosi neologismi sono: cliccare, bannare, scannerizzare.

Mygladix, agenzia di comunicazione specializzata sul web marketing, ben conosce le potenzialità delle lingue.

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